domenica 30 giugno 2013

Fortunatamete Renzi non è Renzo

Io non vorrei che il proficuo dibattito innescato all'interno del Pd, dopo la forzata rinuncia di Pier Luigi Bersani, non si traduca in sterile conta. La pratica malsana ma sempre in voga del "mors tua vita mea" spinge molti ad attaccare un ipotetico avversario solo per mettersi in mostra e guadagnare terreno. Stancante e noioso. E' pur vero che simile pratica tiene vivo il fuoco sacro dell'appassionata discussione ma è anche vero che alla lunga sterilizza la ferita che spinge ad agire, che spinge a ricordare, che sollecita i buoni propositi. Ci si fa il callo e non va bene. Vorrei si parlasse di più programmi di governi futuri o anche presenti. Comunque credo che ormai tornare indietro dalla "separazione delle carriere" tra segretario e candidato alla premiership non sia tanto possibile e grazie allo stesso Renzi - fregato dal suo stesso ingegno - ansia di carrierismo non paga. Ma il carrierismo è nella natura umana, mentre la natura del Pd è già stata snaturata.... e naturalmente. Sembrava una cosa temporanea e invece la posizione di Letta ha ribadito. Ora tocca capire che stiamo (mi ci metto in mezzo) facendo. "L'è tutto da rifare" direbbe Pieraccioni. C'è sempre qualcuno che crede di essere stato creatore del Pd, e di avere la parola opportuna, ovunque mi giro e rigiro, registro questo dato. Questo certo è un dato positivo, vuol dire che il Pd è di tutti ! Bene. ... ma proprio di tutti tutti? pure di quelli che non sono del Pd? E anche questo potrebbe andar bene però a questo punto ci vuole una Costituzione del Pd, altro che Statuto.
Resta da sottolineare, così un po' per scherzo, che Renzi non è Renzo e che l'Innominato ha già convocato un altro sposo. La guerra è sempre aperta ma il paese vuole guerra di fatti e cambiamenti. I cambiamenti che vuole il Padre Cristoforo quando pensa agli umili ed alla provvidenza.