venerdì 18 maggio 2012

ORNAGHI: LA CULTURA VOLANO DELL’ECONOMIA DEL SUD MA I GIOVANI DOVE SONO ?

18 milioni di euro per il Palazzo Reale e 7 milioni di euro per la Reggia di Capodimonte sono le cifre stanziate dal Governo e destinate alla salvaguardia dei Beni Culturali di Napoli. Lo ha annunciato, il Ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, alla 23 ^ edizione di FORUMPA 2012 – la Mostra-convention della Pubblica amministrazione che si sta svolgendo proprio in questi giorni presso la Nuova Fiera di Roma. FORUM PA è una società che promuove l’incontro e il confronto tra pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini sui temi chiave dell’innovazione attraverso la creazione e l’animazione di community, l'elaborazione di studi e ricerche, comunication and information on line, organizzazione di eventi, di tavoli di lavoro e di giornate di formazione. Quest’anno il calendario della Mostra-convegno si svolge dal 16 al 19 maggio e tra gli altri, ha visto anche la partecipazione del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Per il Mezzogiorno il Ministro Ornaghi, ha sottolineato -come già più volte annunciato - l’azione del Governo di finanziare fino a mezzo miliardo di euro la crescita del Sud attraverso il suo rilancio, partendo dal rapporto cultura-sviluppo, in un'area di grande valore culturale ed economico come per esempio quella di Pompei, per la quale sono stati stanziati 105 milioni di Euro. Ornaghi, ha svolto il suo intervento al convegno “I beni culturali: la nuova frontiera dello sviluppo territoriale” al ForumPa. Ripercorrendo le tappe della riprogrammazione dei fondi per il sud effettuata nel corso dell'ultimo Consiglio dei ministri e rispondente al Piano di azione e coesione del Governo, ha spiegato che con i 330 milioni di euro previsti da questa operazione "volta a favorire crescita e inclusione sociale" e che "sposta fondi sottoutilizzati o destinati a piani ormai obsoleti", aggiungendovi i 105 milioni di ristorno di fondi Ue per Pompei già previsti e i 70 milioni sbloccati attraverso delibere Cipe, "si arriva a oltre mezzo miliardo di euro che il Governo ha messo a disposizione di quest'area di particolare interesse". “In questa fase delicata e cruciale della situazione economica internazionale e interna, anche gli stanziamenti programmati con il CIPE - ha dichiarato Ornaghi – vanno verso la promozione di nuove opportunità di crescita anche per il turismo, la ricerca, le imprese e il terzo settore e sottolineano il ruolo dei beni culturali quale fattore essenziale di un diverso modello di sviluppo”. “Per quanto riguarda le amministrazioni centrali - ha continuato il Ministro per i Beni culturali - in particolare quella che fa capo al mio ministero, dispone di competenze mediamente alte, ma soffre sicuramente del passaggio generazionale. Quando viene presentato il rapporto sull'età media dei dipendenti del ministero c'è da preoccuparsi" e la domanda che ci si pone è "dove sono i giovani? E’ necessario procedere con la formazione interna perché ci sia una vera innovazione culturale delle istituzioni”. Provvedimenti di sviluppo per il settore dei beni culturali: - 23 milioni di euro per il progetto Grande Brera - 18 milioni di euro per il Palazzo Reale di Napoli - 7 milioni di euro per la Reggia di Capodimonte - 7 milioni di euro per il completamento delle Grandi Gallerie Dell'Accademia a Venezia - 4 milioni di euro per il polo museale di Melfi-Venosa - 2.5 milioni di euro per il polo museale di Cagliari - 1.5 milioni di euro per il polo museale di Sassari - 5 milioni di euro per il polo museale di Taranto - 2 milioni di euro per il polo museale di Palermo - 6 milioni di euro per il museo archeologico di Reggio Calabria A FORUMPA, nella giornata di ieri, si è registrata anche la partecipazione del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha voluto annunciare in prima persona il protocollo anticorruzione messo a punto dal ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi e dal ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, e Napoli e la Regione Campania sono i primi enti locali a firmare il protocollo. Una sperimentazione che anticipa le norme che il Governo presenterà in Aula sul ddl anticorruzione, ora in commissione Giustizia, e sul quale il Pdl sta facendo muro contro muro – come si dice in gergo - ma, alla fine, ha dovuto accettare l’approvazione, in settimana, dell’emendamento Pd sull’inasprimento delle pene detentive. Al Forum PA, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, intervenendo al convegno “Una nuova stagione nel contrasto alla corruzione”, ha commentato l'accordo: “E’ importante perché Governo, Prefettura e Comune siedono allo stesso tavolo creando dei moduli organizzavi, unità operative che decidono della rotazione degli incarichi amministrativi, del monitoraggio delle attività, degli sportelli anticorruzione, dei centri unici di acquisto”. Poi ha continuato, delineando la strategia: "Si lavora insieme per prevenire la corruzione introducendo strumenti di primalità per i dipendenti della pubblica amministrazione, e per le imprese ‘white list’ per chi denuncia la criminalità organizzata, il racket e l'usura”. Ha chiarito che un coordinamento tra Comuni e Prefetture c'è già, ora arriva "il suggello tecnico del Governo e il supporto organizzativo”. Il sindaco ha anche chiarito che più che risorse economiche sono necessarie "mani pulite" e norme chiare "per evitare burocrazia e formalismi inutili". Al convegno erano presenti alcuni dei più autorevoli protagonisti della lotta alla corruzione nel settore pubblico e il messaggio più chiaro emerso dalle relazioni è che occorre attuare una rivoluzione etica in seno alla società basata sul principio che la legalità è essa stessa fattore di convenienza. “Si tratta di un cambio di prospettiva culturale di fondo che, nonostante non darà immediate risposte, deve necessariamente porsi alla base di qualunque azione legislativa e di controllo”, ha puntualizzato Bruno Frattasi, già prefetto di Latina e ora capo della segreteria del ministro dell’Interno. Roberto Garofoli, consigliere di Stato e capo Gabinetto del ministro per la Funzione pubblica che coordina la commissione per la lotta alla corruzione, ha infatti sottolineato che i controlli non debbono essere vissuti dal cittadino e dalle aziende come un surplus di burocrazia, ma come strumento inevitabile per la trasparenza. Fattore, quest’ultima di auto regolamentazione e autocontrollo della Pubblica amministrazione. Il magistrato della Suprema Corte di Cassazione, Raffaele Cantone, ha fatto presente che gli organi di controllo debbono “monitorare le attività più che gli atti, i quali, solitamente, sono lo scudo dietro al quale si nascondono le forme più evolute della criminalità e della corruzione dei cosiddetti colletti bianchi. Il controllo pubblico, infatti, ha senso se si pone come controllo della forma e non solo della sostanza”. Il FORUMPA portatore della bandiera: Più legale ti conviene © Bianca Clemente

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