venerdì 30 marzo 2012

Pari Opportunità

Come quasi tutte le dichiarazioni d'intenti nel nostro paese, la parità tra i generi uomo-donna non è nei fatti ancora stata raggiunta, ma forse neanche nella mentalità corrente. Eppure le leggi ci sono per la tutela della parità di genere. Quì di seguito un breve escursus in base all normative più recenti e vigenti

Le Pari Opportunità tra uomini e donne sono garantite ed espresse specificamente nell'art.57 del Testo Unico sul pubblico impiego. Al riguardo, la garanzia non opera solo con riferimento all'accesso al lavoro (pubblico) ma anche al trattamento di lavoro. In altri termini, sono - anzi dovrebbero per legge - essere garantite posizioni eguaglianza e parità tra uomini e donne sia nelle forme di accesso al lavoro, sia in quelle relative al trattamento sul lavoro. Detto ciò le Amministrazioni pubbliche oltre ad offrire pari trattamenti sul lavoro tra i due generi, deve anche offrire pari opportunità a parità di preparazione. Quindi fermo restando il rispetto del principio di cui all'art.35, comma 3 lettera e) che prevede che la composizione delle commissioni di concorso sia da effettuare esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell'organo di direzione politica dell'amministrazione, o che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali, resta fermo che le amministrazioni devono adottare atti regolamentari per assicurare pari opportunità fra uomini e donne sul lavoro, conformemente alle direttive impartite della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica.

E' necessario garantire partecipazione paritaria ai corsi di aggiornamento, ed è previsto finanziamento relativamente a programmi di azioni positive all'attività del Comitato Pari Opportunità (ora Comitato Unico di Garanzia)

L'art. 21 del Collegato Lavoro - incidendo sul contenuto dell'art. 7 D. Lgs. 165/2001 (TUEL), in tema di gestione delle risorse umane, ha ribadito l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di garantire parità e pari opportunità tra uomini e donne e l'assenza di ogni forma di discriminazione, diretta o indiretta, relativa al genere, all'età, all'orientamento sessuale, alla razza, all'origine etnica, alla disabilità, alla religione o alla lingua nell'accesso al lavoro, nel trattamento e nelle condizioni di lavoro, nella formazione professionale, nelle promozioni e nella sicurezza sul lavoro.

Profondamente innovato - grazie al Collegato - anche l'art. 57, soprattutto attraverso l'introduzione del Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del bnessere di chi lavora e contro le discriminazioni, destinato a sostituire i previgenti comitati paritetici sul mobbing, nonchè i comitati per le pari opportunità, con il compito di migliorare l'efficienza delle prestazioni correlata alla garanzia di un ambiente di lavoro caratterizzato dal rispetto dei principi di pari opportunità, benessere organizzativo e contrasto a qualsiasi forma di violenza morale e psichica.

Ancora il 4 marzo 2011 è stata pprovata la Direttiva a firma del Ministro per la pubblica amministrazione e l'Innovazione e del Ministro per le Pari Opportunità, Linee guida sulle modalità di funzionamento dei Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavoro e contro le discriminazioni (Cug). Sembra che il Comitato Unico possa garantire, alla luce della Riforma Brunetta, maggiore razzionalizzazione e certezza nell'esercizio delle funzioni di tutela delle pari opportunità .

Inoltre alla Camera dei Deputati è stata presentata la proposta di legge sulle "Pari opportunità nella rappresentanza politica degli enti locali e delle regioni" ma la materia non è stata ancora ben definita perchè a fronte di un maggiore equilibrio nelle liste di rappresentanza, non è prevista norma per conciliare il lavoro, con la famiglia con l'impegno in campagna elettorale, ma è solo un esempio. ... Si tratta di un testo unificato di sei proposte di legge (A.C. 3466, A.C. 3528, A.C. 4254, A.C. 4271, A.C. 4415, A.C. 4697), per l'introduzione nell’ordinamento di misure volte a promuovere la parità effettiva di donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive e ai pubblici uffici delle autonomie territoriali, nonchè alla partecipazione nelle ommissioni di concorsi pubblici.

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