domenica 11 marzo 2012

SUI DIRITTI UMANI

Dunque la buttiamo sul filosofico. Proprio così, perchè messo alle strette questo Governo - ma più il precedente - si interroga e si è sempre interrogato - sulla vera valenza del significato dei diritti umani. Cosa sono questi diritti umani a cui ogni Stato deve soccombere scavalcando addirittura le credenze religiose? Il "Diritto" si sa è un termine che sta ad indicare una norma imposta e positiva, con potere sanzionatorio in caso di violazione, che ogni paese si dà per "organizzare" il vivere comune con regole precise da tenere a riferimento e da tutelare. Bisogna guardare proprio a questo dato per capire il significato di "diritti umani" : la necessità di vivere in società senza ledere la sfera del "vissuto" l'uno dell'altro. Questa fu la filosofia di fondo che ispirò la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 10 dicembre 1948. Quando una comunità si allarga a tanti individui, necessariamente vive molteplici esperienze ed altrettanto necessariamente deve ordinare la materia del vissuto storico dandosi delle leggi di comportamento ma fatte in modo tale che siddette leggi non possano ledere la sfera delle necessità e libertà individuali e personali. I Diritti umani dunque servono allo Stato per creare una cornice entro cui far convivere diverse realtà senza ledere il principio di libertà ma anche obbligando ogni singolo individuo a non ledere il buon corso dello sviluppo sociale nel suo complesso, tutelando quindi la comunità come vivere associato ed in tal modo tutelando se stesso Stato. Perchè tutti sappiamo che lo Stato è derivazione della volontà popolare,di una data comunità, su un dato territorio, con una unica lingua ed una grande storia passata da tutelare... soprattutto in epoca Repubblicana. Dunque i Diritti umani in qualità di Diritti Universali, ossia riconosciuti come universalmente validi sono la colonna portante delle regole di ogni buon governo, in qualunque paese con qualunque "regime". Ecco perchè i paesi più avanzati su questo piano cercano - anzi è loro precipuo compito - di tutelare le convivenze sociali anche in quei paesi che non hanno ancora raggiunto un siffatto grado di civiltà e convivenza. Questo il significato del Ministero Esteri in Italia, come in Francia, come in Inghilterra, questo il perchè dello sviluppo della diplomazia o della "guerra fredda", questo il perchè dei movimenti a favore dei diritti umani calpestati o dell'istituzione di organismi quali l'ONU.
Quindi la Sovranità dei singoli Stati o singoli Governi non deve sentirsi lesa dalla prepotente richiesta continua "dal basso" della salvaguardia dei diritti umani in assoluto ma sentirsi onorata dal "mediare" la materia tale da far risultare "la sintesi più alta possibile", "il massimo comune denominatore". Ma effettivamente "dove voglio andare a parare con tutto questo bel discorso"? Molto semplicisticamente : la nostra Costituzione non ha bisogno di essere riformata, conosce molto bene quali sono i reali diritti umani effettivamente necessari - essendo stata scritta nel dopo guerra, dopo la devastante esperienza nazi-fascista che ispirò tutti gli Stati civili dell'Europa - al massimo potrebbe essere aggiornata sulle nuove evoluzioni umane. La nostra Costituzione è molto più colta della filosofia dei tempi moderni, piuttosto la nostra Costituzione avrebbe bisogno di qualcuno che la faccia applicare nei principi e nei fatti, al di là delle nuove norme che sono state create per agirarla.

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