mercoledì 19 settembre 2012

UN VERO FAR WEST

Il decreto legge n. 95/2012 (spending review) detta le norme per la riduzione del personale PA: “Al fine di dare attuazione a quanto previsto in materia di assunzioni dall'articolo 16, comma 1, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 convertito, con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, sono apportate le seguenti modificazioni alle disposizioni vigenti in materia… “ L’art.14 comma 2 riguarda il comparto del personale della pubblica sicurezza: All'articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133, le parole "A decorrere dall'anno 2010" sono sostituite dalle seguenti "Per gli anni 2010 e 2011". In fine è aggiunto il seguente periodo "La predetta facoltà assunzionale è fissata nella misura del venti per cento per il triennio 2012-2014, del cinquanta per cento nell'anno 2015 e del cento per cento a decorrere dall'anno 2016". Così come modificato dopo dura battaglia parlamentare. Tagli quindi non ciechi e non lineari come aveva annunciato la Ministra Cancellieri in una conferenza stampa estiva. Ma ciò non basta per tamponare le carenze d’organico e le difficoltà di tutta una categoria che potremmo definire “body guard” della società. Resta tutto il disastro nel quale difficilmente navigano quotidianamente tribunali e pubblica amministrazione dopo le “sciabolate” che hanno inferto grosse ferite difficilmente sanabili dal Governo Berlusconi. E così mentre si prevedono grosso modo 20.000 agenti di pubblica sicurezza in meno, il personale in servizio invecchia e la sicurezza dei cittadini ne risente.
Ironia della sorte a compensare il personale di pubblica sicurezza in meno abbiamo un incremento dei settori privati: sanità privata, carceri private ecc... Lo Stato è in svendita come voleva Tremonti, insieme ai nostri diritti e allo stesso Stato come lo abbiamo conosciuto fino ad ora. Così ad iniziativa del deputato Fiano del gruppo PD della Camera dei deputati, cofirmatari l’on. D’Alema, Arturo Parisi, Franceschini, Veltroni ed altri, è stata presentata una mozione per chiedere al governo di incentivare fondi per le forze di polizia nel nostro paese. La mozione fa riferimento alla situazione grave di controllo e sicurezza pubblica che in Italia si fa sempre più allarmante.

La Camera,

premesso che:

le mafie giovandosi della crisi di liquidità dovuta alla negativa congiuntura economica stanno sviluppando ancor più il proprio profilo criminale nelle realtà di tutto il Paese secondo una logica predatoria, come ben evidenziato nella relazione al Parlamento del 2011 dai nostri servizi di sicurezza e informazione;

soggetti e gruppi di matrice eversiva, sfruttano il disagio sociale, conseguente alla crisi economica che sta investendo il nostro Paese per innalzare il livello di scontro con le istituzioni come peraltro dimostrato dall'attentato compiuto a Genova, nel mese di maggio 2012, ai danni dell'ingegner Roberto Adinolfi dirigente Ansaldo e dalle precedenti campagne di invio di pacchi e lettere bomba;

centinaia di uomini sono impegnati quotidianamente in Val di Susa per assicurare la tutela dei cantieri finalizzati alla realizzazione di una linea ferroviaria di alta velocità sulla tratta Torino-Lione;

migliaia di donne e uomini delle forze dell'ordine sono impegnati quotidianamente per garantire l'ordine pubblico nelle centinaia di manifestazioni di protesta o di disagio connesso alla crisi economica che si svolgono in tutta Italia, come per esempio nell'ultima manifestazione di lavoratori dell'Alcoa a Roma;

migliaia di donne e uomini del soccorso pubblico sono quotidianamente impegnati nelle emergenze grandi e piccole del nostro Paese, con professionalità e abnegazione eccezionali ed in condizione di grandissime ristrettezze materiali;

il blocco delle assunzioni previsto dall'articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 95 del 2012, determinerà una riduzione in tutti i Corpi dello Stato appartenenti ai comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico;

nelle sole forze del comparto sicurezza questo significherà la diminuzione di oltre 18.000 unità nel triennio, con ricadute negative anche sull'innalzamento dell'età media delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine;

la lotta alle mafie, la garanzia dell'ordine pubblico, la capacità e la possibilità di intervento rapido per il soccorso pubblico e la promozione della legalità, equivalgono ad un investimento per aumentare la competitività, la crescita e lo sviluppo economico del Paese, nonché la sicurezza dei cittadini che è precondizione per il mantenimento della fiducia nelle istituzioni,
impegna il Governo
ad assumere iniziative per reperire i fondi necessari a garantire l'assunzione di nuovo personale nei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, sbloccando totalmente il limite previsto dal blocco del turn over al 20 per cento per il triennio 2012/2014.

«Fiano, Rosato, Arturo Mario Luigi Parisi, Naccarato, Bressa, Minniti, Villecco Calipari, Recchia, Touadi, Orlando, D'Alema, Tullo, Franceschini, Rossomando, Peluffo, Laganà Fortugno, Esposito, Garavini, Veltroni».
giovedì 13 settembre 2012, seduta n.685



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