lunedì 11 giugno 2012

Prezzi accessibili per moderni servizi energetici è il prerequisito indispensabile per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile come obiettivo del terzo Millennio.



Fonti nuove e rinnovabili di energia possono svolgere un ruolo cruciale nel fornire il necessario accesso a sistemi di energie ecosostenibili accelerando lo sviluppo economico e sociale, creando nuove opportunità di lavoro, riducendo le emissioni di gas serra, migliorando la qualità della vita. L'aumento della domanda di energia globale richiede maggiore cultura verso la diversificazione energetica mondiale. Queste sono premesse fondamentali per resettare l’ambiente del terzo millennio, già contenute, tra l’altro, anche nella dichiarazione di Stoccolma sottoscritta da tutti i governi mondiali nell’ormai lontano 1972.
Oggi l’utilizzo e la distribuzione capillare di fonti di energie rinnovabili è ancora molto bassa, nonostante il grande potenziale in termini di risparmio economico e ambientale, anche a causa degli alti costi di molte tecnologie connesse per l’erogazione e la fruibilità. E' quindi della massima importanza finanziare la ricerca e lo sviluppo per l’implementazione ed il trasferimento della così detta green economy che senza dubbio può aumentare la competitività economica dei paesi in via di sviluppo e rendere la vita sul pianeta certamente più ecosostenibile. La prossima conferenza sullo sviluppo sostenibile (UNCSD), denominata anche Rio+20, in quanto cade a 20 anni di distanza dal Vertice della Terra di Rio de Janeiro UNCED del 1992, dovrà certamente fare i conti con, da un lato, la necessità di favorire politiche in grado di stimolare la richiesta di energie alternative, attraverso investimenti pubblici e privati a livello locale, nazionale e internazionale e quindi incoraggiare partenariato pubblico-privato e la cooperazione internazionale, dall’altro lato, però, dovrà tenere conto della forte crisi economica che sta attraversando ogni angolo del pianeta.

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1997, risoluzione 62/197, ribadì la necessità dell’attuazione del piano sottoscritto nel Vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile (Piano di attuazione di Johannesburg) nel quale si incoraggiavano anche iniziative volte a promuovere l'accesso all'energia alternativa per i paesi più poveri migliorando così l'efficienza energetica e la conservazione umana e ambientale utilizzando un mix di tecnologie disponibili. L'Assemblea riconobbe, inoltre, il contributo notevole delle fonti nuove e rinnovabili di energia per la riduzione dei gas a effetto serra e per affrontare il cambiamento climatico. Un "New Deal verde" globale potrebbe essere un modo molto promettente verso una futuro sostenibile anche dal punto di vista della sicurezza economica, sociale e ambientale. Un tale accordo globale dovrebbe comprendere pacchetti nazionali di sostegno "verde" in paesi sviluppati e in via di sviluppo, puntando in particolare a quelli più poveri e vulnerabili, anche per prevenire la contrazione delle loro economie, e favore il coordinamento delle politiche internazionali e dei programmi di collaborazione tra i governi mondiali.
‘Le attività umane stanno avendo un impatto crescente sulla integrità degli ecosistemi che forniscono risorse e servizi essenziali per il benessere umano e attività economiche. La gestione della base di risorse naturali in modo sostenibile ed integrato è essenziale per lo sviluppo sostenibile. A questo proposito, per invertire l'attuale tendenza al degrado delle risorse naturali il più presto possibile, è necessario attuare strategie che dovrebbero includere obiettivi adottati a livello nazionale e, se del caso, a livello regionale per la protezione degli ecosistemi e per realizzare una gestione integrata del suolo, risorse idriche e di vita, rafforzando nel contempo le capacità regionali, nazionali e locali. Questo comprende azioni a tutti i livelli’.
E’ il contenuto di uno degli enunciati fondamentali dell’Agenda Mondiale 21 stilata a Rio de Janeiro nel 1992 dai paesi allora aderenti. Si attende ora l’esito del vertice in programma sempre a Rio de Janeiro a partire dal prossimo 20 giugno, per risoluzioni e decisioni ormai non più procrastinabili.
Bianca Clemente

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